TECNICHE PER DIVENTARE UN ORNITORINCO/HOW TO BECOME A PLATIPUS (2024)
Concept and direction Elisabetta Consonni, realized in collaboration with Alessandro Tollari and Barbara Stimoli. With the participation of Francesco Dalmasso and Elisa D'Amico. Dramaturgical supervision: Silvia Bottiroli. With the support of Lavanderia a Vapore. Co-production: Fattoria Vittadini, Base Milano, Le Alleanze dei Corpi.
"When this animal was discovered at the end of the 18th century, a skin was sent to Great Britain to be examined by the scientific community. Scientists were at first convinced that this bizarre set of physical features must have been a fake, produced by some embalming process. Instead, it was the platypus'. (Wikipedia)
How to become a platypus is a constellation of practices/exercises where the audience is invited to participate by following a different path for each person. The different stations invite to a derailment from logic; pleasant missions impossible to go and intercept some personal aspects of knowledge that refuses functionality. Attention is displaced and surprised; what we consider our knowledge loses balance, leaving room for intuitions or knowledge that one did not believe to be such. The environment is a training to free a part of one's knowledge from having an utility, and the criteria that place one knowledge at the centre and the others at the margins are thus skipped.
In the vertigo of not knowing, possibilities open up and worlds are created: even the platypus becomes possible.
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Concept e direzione Elisabetta Consonni, costruito in collaborazione con Alessandro Tollari e Barbara Stimoli. Con la partecipazione di Francesco Dalmasso e Elisa D’Amico. Accompagnamento drammaturgico di Silvia Bottiroli.
“Quando questo animale fu scoperto alla fine del Settecento, una pelle fu mandata in Gran Bretagna per essere esaminata dalla comunità scientifica. Gli scienziati in un primo momento si convinsero che quell'insieme a prima vista bizzarro di caratteristiche fisiche dovesse essere un falso, prodotto da qualche processo di imbalsamazione. E invece era l’ornitorinco”. (Wikipedia)
Tecniche per diventare un ornitorinco è una costellazione di pratiche/esercizi a cui il pubblico è chiamato a partecipare seguendo un percorso diverso per ogni persona. Le diverse postazioni invitano ad un deragliamento rispetto alla logica; delle piacevoli missioni impossibili per andare ad intercettare alcuni aspetti personali del sapere che rifuggono da una funzionalità.
L’attenzione viene spiazzata e sorpresa; il proprio sapere perde l’equilibrio lasciando spazio a intuizioni o saperi che non si credeva fossero tali. L’ambiente creato sembra una palestra per liberare una parte della propria conoscenza dal dover servire a qualcosa e saltano, quindi, i criteri che pongono un sapere al centro e gli altri al margine.
Nella vertigine del non sapere, si dischiudono possibilità e si creano mondi: anche l’ornitorinco diventa possibile.