PLUTONE (2016)

Choreography: Elisabetta Consonni Performance: Olimpia Fortuni, Masako Matsushita, Marta Ciappina Creation process with Alessandra Bordino Music: Aftab Darvishi Light design: Violeta Arista Costumes: Lucia Gallone Production: Fondazione Teatro Grande di Brescia With the support of: Industria Scenica- Residenza Rifugio Everest, Santarcangelo Festival, Manifattura K.

 

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Plutone came out around 21/12/2012: the world, according to some opinions, should have ended. However, it continued to change. Plutone comes from a meditation around the idea of the centre. Plutone suggests the idea of a mobile and constantly changing centre around which one builds a self and from which one seeks a relationship with what is outside. Pluto (Plutone, in Italian), astronomically, rotates at the edge of the solar system as a non-planet but at the same time it has such a density that it influences the rotation of Uranus and Neptune. It has an orbital period of 248 years, so it takes a long time to get close. Plutone, astrologically, represents power in all its forms, especially those occult, magical, hidden, those that ask the ego to let go of all the need to appear, all the illusions of power on others and all the false structures and objectives. Plutone is individuality in the collective. Pluto must destroy in order to regenerate. 

Plutone is a choreographic composition that explores and provokes the centrifugal and centripetal relationships of three bodies in constant orbital movement in space, a reflection on cooperation and the delicate fragility of harmony, on the music composed by Aftab Darvishi. The interaction between the bodies in movement generates a hypnotic and celestial landscape, a series of concentric evolutions punctuated by actual and potential encounters, attractive and repulsive tensions. Plutone's choreographic landscape is a harmonious one, a system of precise counterweights and distances: the bodies in motion are in fact both gravitational centre and satellites, linked to each other by a dual and dialectical dependence. No one force prevails, no one force imposes itself on the other otherwise there will be a physical clash or a breakdown in harmony. 

Plutone is meant to be an abstract critique of hierarchies and prevarication as constituent elements of social organisation and at the same time a contemplative representation of a new model where planetary individualities and systemic collectivities are in constant negotiation, converting conflict into transformative kinetic energies. A possible utopia, an equal and collaborative symbolic order, generated through the filter of the feminine as a positioning antithetical to the oppositional duality of power relations. 

 

"Plutone by Elisabetta Consonni, a lunar dance [...] that captures the eyes, mind and heart, cradling and leaving thoughts and reflections" (Corriere della Sera)

"The splendid choreography enchants the audience of Contemporanea, who for half an hour cannot look away, they are almost hypnotised by the harmonies of the dancers' movements, so different and yet so related" (Martina Corsi, Federica Murolo and Susanna Pietrosanti)

 

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Plutone nasce attorno al 21/12/2012: il mondo, secondo alcune opinioni, avrebbe dovuto finire invece ha continuato a cambiare. Plutone nasce da una meditazione attorno all’idea di centro. Plutone suggerisce l’idea di centro mobile e in continuo cambiamento attorno a cui si costruisce un sé e da cui si cerca una relazione con quello che sta fuori da sé. Plutone, astronomicamente, ruota ai margini del sistema solare come pianeta non pianeta ma al contempo ha una densità tale che influenza la rotazione di Urano e Nettuno. Ha un periodo orbitale di 248 anni, quindi impiega tanto tempo prima di avvicinarsi. Plutone, astrologicamente, rappresenta il potere in tutte le sue forme soprattutto quelle occulte, magiche, nascoste, quelle che chiedono all’io di lasciar andare tutti i bisogni di apparire, tutte le illusioni di potere sugli altri e tutte le false strutture e i falsi obiettivi. Plutone è individualità nella collettività. Plutone deve distruggere per rigenerare. 

Plutone è una composizione coreografica che esplora e provoca le relazioni centrifughe e centripete di tre corpi in movimento orbitale e costante nello spazio, una riflessione sulla cooperazione e la delicata fragilità dell’armonia, sulle musiche della compositrice Aftab Darvishi. L’interazione tra i corpi in movimento genera un paesaggio ipnotico e celeste, una serie di evoluzioni concentriche punteggiate da incontri effettivi e potenziali, tensioni attrattive e repulsive. Il paesaggio coreografico di Plutone è un paesaggio armonico, un sistema di precisi contrappesi e distanze: i corpi in movimento sono infatti al tempo stesso centro gravitazionale e satelliti, legati l’un l'altro da una duplice e dialettica dipendenza. Nessuno prevale, nessuna forza si impone sull’altra pena uno scontro fisico o una rottura dell’armonia. 

Plutone vuole essere una critica astratta alle gerarchie e alla prevaricazione come elementi costitutivi dell’organizzazione sociale e allo stesso tempo una rappresentazione contemplativa di un nuovo modello dove individualità planetarie e collettività sistemiche si compenetrano l’una con l’altra trasformando il conflitto in energie cinetiche trasformative. Un’utopia possibile, un ordine simbolico paritario e collaborativo, generato attraverso il filtro del femminile come posizionamento antitetico alla dualità oppositiva dei rapporti di potere. 

 

Plutone di Elisabetta Consonni, una danza lunare […] che cattura sguardo, mente e cuore, cullando e lasciando pensieri e riflessioni” (Corriere della Sera)

“La splendida coreografia incanta il pubblico di Contemporanea che per mezz’ora non riesce a distogliere lo sguardo, è quasi ipnotizzato dalle armonie dei movimenti delle danzatrici, così diversi eppure così in relazione fra loro” (Martina Corsi, Federica Murolo and Susanna Pietrosanti)

 

 

TOUR

2020 Contemporanea Festival, Prato (IT) 

2019 23rd International Dance Theater Festival, Lublin (PL)

2019 DidStudio, Milano (IT)

2018 Fog Festival, Milano (IT)

2017 Festival La Democrazia del Corpo, Cango, Firenze (IT)

2016 Premiere: Teatro Grande di Brescia (IT)